In definitiva

C’è uno studio di base che sostiene che alcuni gruppi sanguigni vengano colpiti più di altri.

Era uno studio pilota, un pre-print, non peer-reviewed.

questo

https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2020.03.11.20031096v1?fbclid=IwAR2cXPyDOtTkN3u_mBCwCFBqXJEsF7OXDBmuP2lvd0mbDCakHy5oIIHp2cw

è stato confermato da un altro studio analogo, per cui anche gli addetti ai lavori più snob adesso possono farvi affidamento.

//www.researchgate.net/publication/340591535_Testing_the_association_between_blood_type_and_COVID-19_infection_intubation_and_death

Queste correlazioni portano ad avanzare delle ipotesi

  1. il virus si lega agli antigeni degli eritrociti, l’antigene A,B o Rh positivo
  2. Gli anticorpi ABO svolgono un ruolo in questa parziale immunità

Alla prima ipotesi si potrebbe immediatemente applicare una terapia, se fosse confermata l’ipotesi che si legherebbe agli antigeni A e B.

L’utilizzo del glicole polietilenico (PEG) che maschera in gruppo sanguigno facendolo apparire come zero, nasconde gli antigeni alle molecole che vi si dovrebbero legare.

Un approccio già sperimentato sugli animali.

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9207132?dopt=Abstract

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18454498?dopt=Abstract

dovrebbe essere ben tollerato perchè esistono già farmaci con PEG , detti PEGilati.Vi è una rarità di persone allergiche al PEG, per cui andrebbe effettuato un controllo su questo.

Se fosse vera la seconda ipotesi su un ruolo degli anticorpi ABO, si potrebbe usare l’E. coli di Nissle che produce anticorpi ABO anti-B.

http://hypotesisaboutcovid19.com/wp-admin/post.php?post=79

A mio parere sia gli antigeni A e B e il fattore Rh giocano un ruolo, perchè vi sono differenze in ogni gruppo sanguigno.

Non credo vi sia attualmente alcun modo, se non la genetica, per convertire il fattore RH.

Leave a comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *